Christian Horner lascia la Red Bull Racing con una buonuscita record stimata in 100 milioni di dollari. Laurent Mekies prende il suo posto.
Dopo vent’anni alla guida della Red Bull Racing, Christian Horner non è più il team principal della scuderia. Come riportato da quattroruote.it, il manager britannico, protagonista di un’epoca d’oro per il team con sede a Milton Keynes, ha lasciato ufficialmente l’incarico con una buonuscita record, stimata tra 70 e 100 milioni di dollari. La decisione segna un passaggio epocale per la squadra, che ora si riorganizza profondamente per affrontare il futuro.
Il cambiamento non riguarda solo la figura al comando, ma anche l’intera struttura organizzativa della Red Bull, che ha scelto di distribuire le responsabilità per migliorare efficienza e reattività interna.

Un addio da 100 milioni e una nuova visione aziendale
Secondo fonti autorevoli come Reuters e Financial Times, la buonuscita di Christian Horner si attesta intorno agli 80 milioni di sterline (circa 100 milioni di dollari), rendendola una delle cifre più alte mai pagate nella storia della Formula 1 a un dirigente sportivo. Il contratto originale lo legava alla Red Bull fino al 2030, ma le recenti tensioni interne e una revisione della governance hanno portato a una risoluzione anticipata e consensuale.
La Red Bull, sotto la direzione di Oliver Mintzlaff, ha deciso di adottare una strategia più “a compartimenti”, dove nessun singolo dirigente accentrerà più tutte le funzioni decisionali. Un cambio di rotta che mira a rafforzare la sostenibilità del progetto sportivo a lungo termine.
Laurent Mekies al timone: la Red Bull cambia pelle
Con l’uscita di scena di Horner, il ruolo di team principal è stato affidato a Laurent Mekies, ingegnere con esperienza in Ferrari e AlphaTauri. Mekies si occuperà della gestione sportiva e tecnica del team in pista, mentre le aree di comunicazione, marketing e branding torneranno sotto il diretto controllo della sede austriaca.
Questa nuova struttura organizzativa punta a valorizzare le competenze interne e a ridurre i rischi legati alla dipendenza da singole figure chiave. Un modello più moderno e flessibile, già adottato con successo in altre discipline sportive.
Il futuro di Horner resta un’incognita, ma non è escluso un ritorno in Formula 1 nel 2026, quando entreranno in vigore i nuovi regolamenti tecnici. Alpine potrebbe essere una destinazione plausibile, data la necessità del team francese di rilanciarsi e attrarre nuovi investitori.